Le cellule staminali in odontoiatria. Una rivoluzione per la salute orale

L’utilizzo delle cellule staminali in odontoiatria rappresenta un campo di ricerca in rapida espansione con il potenziale di rivoluzionare il modo in cui trattiamo le lesioni e le malattie del cavo orale. Le cellule staminali, possedendo la capacità di trasformarsi in diversi tipi di cellule, offrono la possibilità di rigenerare tessuti danneggiati come osso, gengive e persino denti. Storia e sviluppi recenti

la ricerca sulle cellule staminali in odontoiatria è iniziata negli anni ’90 con l’identificazione delle cellule staminali mesenchimali (MSC) nella polpa dentaria. Da allora, sono state scoperte MSC in altri tessuti orali, come il periostio e il legamento parodontale. Negli ultimi anni, la ricerca si è concentrata sullo sviluppo di protocolli per l’isolamento, la coltivazione e la differenziazione di queste cellule per applicazioni cliniche. Sono stati condotti studi pre clinici e clinici su una varietà di trattamenti odontoiatrici, tra cui: Rigenerazione ossea: le MSC possono essere utilizzate per riparare difetti ossei mascellari e mandibolari, che sono comuni nei pazienti che hanno subito traumi, interventi chirurgici o malattie come la parodontite. Rigenerazione gengivale: le MSC possono essere impiegate per trattare la recessione gengivale, una condizione che espone la dentina e può causare sensibilità e dolore. Ingegneria tissutale dentale: le MSC possono essere differenziate in cellule di polpa dentaria, dentina e smalto, aprendo la strada alla possibilità di creare nuovi denti o riparare quelli anneggiati. Vantaggi e sfide. L’utilizzo di cellule staminali in odontoiatria offre numerosi vantaggi rispetto ai trattamenti tradizionali:
  • Capacità di rigenerare i tessuti: le cellule staminali possono sostituire i tessuti danneggiati in modo più efficace rispetto ai metodi di riparazione convenzionali.
  • Riduzione della necessità di innesti: in alcuni casi, le cellule staminali del paziente possono essere utilizzate per riparare i tessuti, eliminando la necessità di innesti da donatori.
  • Ricerca in corso:

    la ricerca sulle cellule staminali in odontoiatria è ancora in fase iniziale e sono necessarie ulteriori ricerche per determinare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine di questi trattamenti.

    • Costi elevati: i trattamenti con cellule staminali possono essere costosi, limitandone l’accesso ad alcuni pazienti.

     

     

    • quali cellule usare e da dove prenderle?

     

     

    • Attualmente, non è possibile fornire una risposta definitiva e univoca a questa domanda, inquanto la scelta delle cellule staminali più adatte e la loro provenienza
      dipendono da diversi fattori, tra cui
      :

     

    tipologia di trattamento: diverse procedure odontoiatriche richiedono differenti tipi di cellule staminali. Ad esempio, per la rigenerazione ossea si prediligono le cellule staminali mesenchimali (MSC) del midollo osseo o del periostio, mentre per la rigenerazione gengivale possono essere utilizzate MSC provenienti dalla polpa dentaria o dal tessuto adiposo. . Caratteristiche del paziente: l’età, la salute generale e la presenza di eventuali patologie del paziente possono influenzare la scelta della fonte cellulare più idonea. Disponibilità e normative: la legislazione e le normative in materia di cellule staminali variano da Paese a Paese, e questo può influenzare la disponibilità di diverse tipologie cellulari. In generale, le cellule staminali utilizzate in odontoiatria possono essere ottenute da diverse fonti:

    • Midollo osseo: il prelievo avviene tramite un
      intervento chirurgico ambulatoriale simile a una donazione di sangue. Le cellule staminali midollari sono considerate “pluripotenti”, ovvero in grado di differenziarsi in tutti i tipi di cellule del corpo.
      Sangue periferico: un metodo meno invasivo del prelievo dal midollo osseo, che consiste nel prelevare sangue venoso e successivamente isolare le cellule staminali. Le cellule staminali del sangue periferico sono generalmente “multipotenti”, ovvero capaci di differenziarsi in un numero limitato di tipi cellulari. Tessuti adiposi: le cellule staminali adipose, o cellule staminali mesenchimali adipose (MSC-AT), possono essere ottenute mediante liposuzione. Queste cellule sono multipotenti e presentano alcuni vantaggi rispetto alle cellule staminali del midollo osseo, come la facilità di prelievo e la minore invasività della procedura. Polpa dentaria: i denti decidui (denti da latte) sono una ricca fonte di cellule staminali mesenchimali (MSC) con elevate capacità di proliferazione e differenziazione. La polpa dentaria può essere prelevata dai denti estratti, anche se la disponibilità di questo tipo di cellule è limitata all’età infantile.

     

     

    • È importante sottolineare che la scelta della fonte cellulare e la procedura di prelievo devono essere effettuate da personale medico qualificato, in strutture
      autorizzate e nel rispetto delle normative vigenti.

     

    Bibliografia

    Articoli di revisione:

    Articoli di ricerca:

    • “Sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale per l’identificazione automatica delle cellule staminali mesenchimali da polpa dentaria” (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/home/health/)
    • “Utilizzo dell’intelligenza artificiale per la progettazione di biomateriali scaffold per l’ingegneria tissutale ossea in odontoiatria” (https://www.sciencedirect.com/)
    • “Un modello di intelligenza artificiale per la predizione dell’esito del trattamento con cellule staminali per la parodontite” (https://www.sciencedirect.com/)
    • “Sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale per l’automazione della coltura e della differenziazione delle cellule staminali mesenchimali”
      (https://www.sciencedirect.com/)
    • “Un’analisi etica dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella ricerca con cellule staminali in odontoiatria” (https://www.sciencedirect.com/)

    Siti web:

    Conferenze:

    Organizzazioni:

     

     

    Leave a Reply

    Your email address will not be published.