
Si è conclusa presso l’Università di Milano-Bicocca la presentazione del Progetto B.A.S.E. – Benessere, Autonomia, Sostegno, Empowerment, promosso dalla Società di San Vincenzo De Paoli – Consiglio Centrale di Milano e di Monza e Brianza, in collaborazione con LILT Milano – Monza Brianza e Associazione San Martino.

«In questi 24 mesi abbiamo lavorato fianco a fianco grazie a un lavoro di rete che ha messo al centro il raggiungimento dell’autonomia e l’accompagnamento delle persone più fragili», ha dichiarato Dino Bertotto, presidentedella Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Centrale di Milano ODV. L’appello di Dino Bertotto è che quanto costruito non si fermi: «Abbiamo creato una base solida su cui continuare a lavorare, per contrastare quella che, sempre più spesso, è una vera desertificazione sociale».

Un auspicio condiviso anche da Pier Giovanni Bellomi, vicepresidente della Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Centrale di Monza ODV:“Questa è la base su cui continuare a costruire il futuro della nostra azione contro ogni forma di fragilità”.
Per Bellomi, il Progetto B.A.S.E. ha rappresentato un passaggio decisivo: ha dato ai Consigli Centrali di Milano e Monza – che insieme coordinano oltre 90 Conferenze, più di 1.150 volontari e circa 4.500 famiglie seguite ogni anno – l’occasione di lavorare in modo realmente condiviso con le istituzioni, con LILT e l’Associazione San Martino, affrontando fragilità diverse: dalla salute al lavoro, fino alla povertà relazionale, alla marginalità e alla solitudine.

Il vicepresidente ha inoltre sottolineato come i volontari abbiano potuto rafforzare competenze e strumenti grazie alla formazione, agli incontri con esperti, alla supervisione psicologica e alla lettura dei bisogni emergenti. Un ruolo fondamentale è stato svolto dalla psicologa Rosanna Maurizio, che ha accompagnato le Conferenze in percorsi di ascolto, consapevolezza e lettura dei nuovi bisogni emergenti. Ascolto attivo dell’altro, di noi stessi è fondamentale per accogliere e riuscire a sostare bisogni dell’altro Allo stesso tempo, le persone fragili hanno beneficiato di percorsi di orientamento al lavoro, accompagnamento personale, prevenzione sanitaria e interventi di prossimità.
Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare del Comune di Milano, ha espresso un forte apprezzamento per il Progetto B.A.S.E., riconoscendone la capacità di mettere in rete competenze diverse e di agire in modo concreto sulle fragilità del territorio. Un approccio che oggi urge mantenere e portare avanti: «Non possiamo fermarci a elenchi di dati o modelli teorici» ha affermato. «La vera sfida è intercettare la pluralità delle condizioni di vulnerabilità che attraversano le nostre comunità. Molte persone vivono forme di isolamento che rendono difficile persino raggiungerle: per questo non basta costruire risposte, occorre accompagnarle verso ciò che può davvero aiutarle».
Bertolé ha sottolineato che il contrasto alle povertà richiede prossimità, relazioni e un lavoro di rete stabile, superando la logica del semplice intervento riparativo: «Il welfare funziona quando diventa comunità. Quando enti locali e Terzo Settore cooperano e costruiscono legami capaci di sostenere percorsi di autonomia e promuovere un autentico riscatto sociale».

Un richiamo finale è rivolto alle situazioni più urgenti: «Oggi, tra le persone più esposte alla povertà, ci sono soprattutto le famiglie con minori. A loro dobbiamo garantire non solo un sostegno, ma la possibilità concreta di ritrovare prospettive e futuro».
Un importante contributo alla misurazione dell’impatto del progetto è stato fornito dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca, che ha condotto un’indagine sui beneficiari e sui volontari.
Ivana Fellini, direttrice del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca, sottolinea l’importanza di un approccio capace di andare oltre stereotipi e letture superficiali: «Comprendere davvero le forme della fragilità significa affiancare alla ricerca scientifica la concretezza delle esperienze. Il progetto B.A.S.E. ha permessoall’Università di fare rete con le realtà del volontariato, mettendo le proprie competenze al servizio dei saperi sociali e costruendo insieme una conoscenza più profonda e utile per il territorio».
David Benassi, Professore ordinario di Sociologia economica dell’Università di Milano-Bicocca, ha sottolineato come il Progetto B.A.S.E. abbia avuto il coraggio di intervenire in modo personalizzato sulle reali esigenze delle persone, affrontando la povertà nella sua complessità e non solo nella sua dimensione economica.
«La ricerca applicata che abbiamo condotto all’interno del progetto – evidenzia Benassi – ci ha permesso di comprendere più a fondo i processi sociali in atto e di offrire attraverso i dati ricavati indicazioni utili per proseguire il sostegno alle persone in difficoltà. La povertà non riguarda soltanto il reddito, ma anche la salute, la solitudine, l’abitare, le reti sociali. Serve un approccio integrato, capace di leggere questa complessità e di costruire risposte adeguate. B.A.S.E. ha dimostrato che è possibile».
Dai 253 questionari somministrati agli utenti dai ricercatori del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicoccaè emersa una forte fragilità sanitaria: oltre il 40% ha dovuto rinunciare a visite specialistiche e oltre il 30% all’acquisto di farmaci. Dall’analisi dei 176 questionari raccolti tra i volontari, il problema percepito come più urgente è quello della salute mentale, seguito dalle malattie croniche e dalle difficoltà di accesso a un’alimentazione adeguata.
I ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca hanno realizzato anche una valutazione dell’impatto sulle competenze e sull’esperienza dei volontari, confrontando chi ha preso parte alle attività formative con chi non ha partecipato al percorso. Un’analisi utile a orientare le azioni future e a rafforzare il lavoro di rete già avviato, aprendo alla possibilità di proseguire e ampliare la collaborazione tra la Società di San Vincenzo De Paoli, l’Associazione San Martino e LILT, per dare risposte sempre più efficaci alle nuove povertà e alle fragilità emergenti.Il progetto è nato dal Bando Terzo Settore 2023–2025 di Regione Lombardia.
Grazie al lavoro dell’Associazione San Martino, orientata all’inserimento e reinserimento lavorativo di persone fragili, il progetto ha raggiunto risultati concreti:
- 105 persone segnalate;
- 80 persone incontrate;
- 31 persone che hanno trovato un impiego nel corso del progetto.
«Un aspetto centrale del nostro lavoro è l’accompagnamento individuale: aiutiamo le persone a predisporre curricula efficaci, a prepararsi ai colloqui e a sviluppare competenze pratiche che aumentino le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Ma non ci fermiamo qui! Crediamo sia fondamentale che il lavoro sia regolare e tutelato. Per questo, incoraggiamo chi cerca occupazione a informarsi», ha raccontato Mario Porcelli, Presidente dell’Associazione San Martino Onlus
Il proposito dell’Associazione San Martino, come evidenziato dal Presidente Porcelli, è sviluppare una cultura della legalità del lavoro, perché solo un lavoro trasparente e tutelato può garantire dignità, sicurezza e stabilità. Formazione, accompagnamento e informazione diventano così strumenti essenziali per costruire un percorso duraturo e rispettoso delle regole.
«Lavoriamo per costruire una società in cui il lavoro regolare sia la norma e non l’eccezione», ha concluso Mario Porcelli.
All’evento era presente anche Anna Maria, la cui storia rappresenta uno dei volti simbolo del Progetto B.A.S.E. Dopo la diagnosi di tumore nel 2021 e la perdita del lavoro e della casa, ha trovato sostegno grazie alla Società di San Vincenzo De Paoli e alla rete del progetto:
«Ho toccato il fondo dopo la scoperta della malattia. La mia vita è precipitata e ho perso tutto. La Società di San Vincenzo De Paoli ha saputo guardare oltre il mio silenzio, quando ero restia a parlare. Mi ha restituito dignità e speranza; mi ha accolto in un alloggio di housing sociale, mi ha inserita in un percorso di reinserimento lavorativo e mi ha garantito, grazie al contatto con LILT, il giusto supporto psicologico» ha raccontato.
L’eventodi presentazione moderato dal giornalista e scrittore, Alessandro Ginotta, ha beneficiato del patrociniodel Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca.
Il Progetto B.A.S.E. (Benessere, Autonomia, Sostegno, Empowerment)è nato all’interno del Bando Terzo Settore 2023–2025 di Regione Lombardia, ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017.
È stato realizzato dalla Società di San Vincenzo De Paoli – Consiglio Centrale di Milano e di Monza e Brianza, in collaborazione con LILT Milano – Monza Brianza e Associazione San Martino.
B.A.S.E. è nato con l’obiettivo di rispondere in modo integrato e concreto alle diverse forme di fragilità: povertà economica, lavorativa, abitativa, sanitaria e relazionale.
Un progetto che ha voluto uscire da una logica autoreferenziale, puntando sulla costruzione di una rete stabile, capace di unire volontariato, ambito sanitario, mondo del lavoro e ricerca universitaria.
Leave a Reply