Alfredo Scogna

Cantautore e Sognatore

Stasera sono in compagnia di un amico speciale, una persona unica, e soprattutto un grande artista: il cantautore Alfredo Scogna.

Caro Alfredo, innanzi tutto grazie per la tua disponibilità, ho deciso, se me lo permetti di uscire dai soliti schemi e anziché farti domande, ti lascio raccontare a ruota libera.

“Non ho mai pensato di far parte del grande mondo dello spettacolo, afferma Alfredo Scogna. Ho, infatti preferito sempre suonare nei piccoli club, negli house concert, per strada, insomma con pochissime persone. Amo – prosegue Alfredo – vedere gli occhi di chi mi ascolta mentre interpreto una canzone. Tantissime volte ho fatto i miei concerti anche per una sola persona, spiega Scogna. Non ho mai avuto come obbiettivo il protagonismo e la centralità in un contesto artistico. Semplicemente, sottolinea il cantautore, non dico che è sbagliato, ma non mi appartiene questo tipo di atteggiamento. In realtà ho fatto sempre fatica ad accettare il sistema che il mondo mi ha proposto di vivere, la musica mi ha salvato da un imbarazzo notevole, la vita spesso mi ha infatti creato dei problemi esistenziali e perdendomi nei meandri delle complessità giornaliere, ho trovato rifugio nello scrivere canzoni, mi ha fatto sentire fuori dal contesto umano e mi ha portato in una condizione sovrannaturale, confida Alfredo Scogna. Dopo la degenza del periodo post COVID, con una corda vocale bloccata e con le mani intorpidite per i troppi mesi immobile a letto, in un momento di sfiducia totale, senza voce e senza armi per sfidare il futuro, ho trovato persone che mi hanno dato fiducia nonostante le mie difficoltà fisiche e dopo qualche tempo mi sono ritrovato a sfidare l’incognito, in quel momento non sapevo chi fossi. Da lì è iniziato il mio percorso di risalita artistica, sono passati due anni, due anni di tentativi di ripristinare qualcosa in me per poter riattivare quei circuiti che mi avvicinavano al cielo: la musica, l’arte, l’ascolto.

Ho fatto errori, mi sono detto più volte che non sarei mai stato uomo di spettacolo, ho vissuto il batticuore dell’incertezza, mi sono sentito piccolo, ma sempre con la speranza di non deludere chi in questi anni di fragilità mi aveva dato fiducia.

Io volevo rifiorire, sbocciare di nuovo per farmi scaldare dal sole e dare un senso a questa vita che non avrei mai immaginato di tornare a vivere.

Ecco questo sono io”.

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