Come è fatto un dentifricio: composizione, funzione e tecnologie

Il dentifricio è un prodotto di uso quotidiano, spesso sottovalutato, ma frutto di una formulazione complessa e bilanciata, studiata per garantire igiene orale, protezione dentale e benessere delle mucose. La sua composizione è il risultato di decenni di ricerca tra chimica, farmacologia, microbiologia e odontoiatria preventiva.

1. Struttura base: i componenti principali

Un dentifricio è costituito da una matrice veicolante che ospita principi attivi e coadiuvanti. Ecco gli elementi fondamentali:

Abrasivi (20–50%)

  • Funzione: Rimuovere placca, residui e pigmenti superficiali senza danneggiare lo smalto.
  • Esempi: silice idrata, carbonato di calcio, fosfati di calcio, allumina.
  • Nota: la granulometria e la durezza sono controllate per evitare l’abrasione eccessiva.

Umidificanti o umettanti (20–40%)

  • Funzione: Impedire la disidratazione e mantenere la pasta morbida.
  • Esempi: glicerina, sorbitolo, polietilenglicole (PEG).

Leganti (1–2%)

  • Funzione: Stabilizzare la formula e mantenere l’omogeneità della pasta o del gel.
  • Esempi: gomma di cellulosa (CMC), carragenina, xantano, carbomer.

d. Detergenti (1–2%)

  • Funzione: favorire la formazione di schiuma, che migliora la distribuzione e il potere pulente.
  • Esempi: laurilsolfato di sodio (SLS), cocamidopropil betaina (per le versioni SLS-free).

e. Acqua (20–30%)

  • Funzione: solvente per i vari ingredienti; regola la consistenza del dentifricio.

2. Principi attivi funzionali

a. Anticariogeni

  • Fluoruri (sodio fluoruro, monofluorofosfato di sodio, ammine fluorurate)
  • Funzione: rinforzare lo smalto, remineralizzare, ostacolare la crescita batterica.

b. Antiplacca e antibatterici

  • Triclosan (oggi meno usato per motivi regolatori), zinco citrato, clorexidina (in concentrazioni molto basse), oli essenziali.
  • Funzione: ridurre la carica batterica, migliorare l’alito.

c. Desensibilizzanti

  • Nitrato di potassio, cloruro di stronzio, fluoruro stannoso.
  • Funzione: Bloccare la trasmissione del dolore nei tubuli dentinali.

d. Sbiancanti chimici o ottici

  • Perossido di idrogeno, perborato di sodio, blu covarine (effetto ottico immediato).
  • Funzione: Eliminare macchie estrinseche o riflettere meglio la luce.

3. Aromi e coadiuvanti sensoriali

  • Aromi mentolati, dolcificanti non cariogeni (xilitolo, saccarina sodica), correttori di gusto.
  • Funzione: rendere gradevole l’esperienza d’uso, garantire alito fresco, aumentare compliance.

4. Conservanti e stabilizzanti

  • Parabeni, benzoati, solfiti (o alternative naturali), vitamina E (come antiossidante).
  • Funzione: evitare contaminazione microbiologica e degradazione nel tempo.

Tecnologie avanzate nei dentifrici moderni

Negli ultimi anni, la ricerca ha portato allo sviluppo di dentifrici funzionali e specialistici:

  • Nanoparticelle di idrossiapatite per la rigenerazione dello smalto.
  • Biossido di titanio e pigmenti ottici per effetto sbiancante immediato.
  • Enzimi naturali per contrastare la placca in modo biologico.
  • Prebiotici e probiotici per bilanciare il microbiota orale.

Sicurezza e regolamentazione

Ogni dentifricio è classificato come cosmetico o dispositivo medico, a seconda della funzione prevalente. In Europa deve essere conforme al Regolamento (CE) n. 1223/2009, mentre i dentifrici contenenti principi attivi con funzioni terapeutiche (es. fluoro >1500 ppm o clorexidina) possono rientrare tra i dispositivi medici o prodotti borderline.

Un dentifricio non è solo “pasta per lavarsi i denti”. È una formulazione tecnica sofisticata, progettata per interagire con denti, gengive, mucose e microbiota, proteggendo il cavo orale da numerose problematiche. Conoscere la sua composizione aiuta pazienti e professionisti a scegliere il prodotto più adatto, in base a età, esigenze cliniche, abitudini alimentari e sensibilità individuali.

COMPOSIZIONE DEL DENTIFRICIO: COSA C’È DENTRO E A COSA SERVE

1. Abrasivi delicati

Cosa fanno: puliscono i denti rimuovendo placca e macchie superficiali.
Esempi: silice, carbonato di calcio.
Non rovinano lo smalto se usati correttamente.

2. Umidificanti

Cosa fanno: mantengono la pasta morbida e non secca.
Esempi: glicerina, sorbitolo.

3. Detergenti (Schiumogeni)

Cosa fanno: aiutano a sciogliere lo sporco e migliorano la pulizia.
Esempi: laurilsolfato di sodio.
🛑Attenzione in caso di sensibilità o afte ricorrenti: esistono versioni SLS-free!

4. Aromi e Freschezza

Cosa fanno: rendono l’alito fresco e l’esperienza più piacevole.
Esempi: menta, mentolo, eucalipto.

5. Fluoro

Cosa fa: protegge i denti dalle carie e rinforza lo smalto.
Esempi: sodio fluoruro, monofluorofosfato.
Controlla il contenuto di fluoro (ppm): per adulti consigliato tra 1000 e 1500 ppm.

6. Agenti specifici (opzionali)

TipoFunzioneEsempi
Anti-sensibilitàRiduce dolore ai denti sensibiliNitrato di potassio, fluoruro stannoso
AntibattericiCombattono placca e infiammazione gengivaleZinco, clorexidina, oli essenziali
SbiancantiEliminano macchie e migliorano il colore dei dentiPerossido, enzimi, pigmenti ottici

COME SCEGLIERE IL DENTIFRICIO GIUSTO?

EsigenzaCosa cercare sull’etichetta
Carie frequentiCon fluoro (1000–1500 ppm)
Denti sensibiliCon nitrato di potassio
Gengive infiammateCon antibatterici leggeri (zinco, oli essenziali)
Macchie da caffè/fumoSbiancanti non abrasivi
BambiniFormulazione pediatrica, meno fluoro (≤1000 ppm), gusto delicato

CONSIGLI DELL’IGIENISTA

✅ Usa il dentifricio 2 volte al giorno con uno spazzolino adatto.
✅ Non serve usare troppo prodotto: una quantità come un pisello è sufficiente.
✅ Dopo aver spazzolato, non sciacquare troppo per lasciare agire il fluoro.

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