Cosa sono i tratturi

I tratturi non sono strade qualunque: sono sentieri erbosi vastissimi, larghi in origine circa 111 metri (60 passi napoletani), nati dal continuo calpestio di greggi e armenti. Erano pensati per la transumanza, il tragitto stagionale delle greggi tra pascoli estivi in montagna e inverni caldi in pianura.

Storia millenaria

  • Origini pre-romane: si ipotizza che tracciati simili soprattutto in Abruzzo risalgono al V-IV millennio a.C., ma i primi riferimenti scritti risalgono al VI secolo a.C.
  • Epoca romana: venivano codificati e tassati (tributo ai pastori sabelli), citati da Varrone, Virgilio, Plinio e persino D’Annunzio
  • Regno normanno e aragonese: Guglielmo I sancì la regia gestione, Alfonso d’Aragona nel 1447 istituì la “Dogana della pecora” a Foggia
  • Età borbonica: fino ai Borboni, i tratturi furono delimitati con cippi “RT” (Regio Tratturo) posti tra il 1574 e il 1884.
  • Declino: col boom ferroviario e le autostrade, dal XIX secolo le greggi viaggiarono sempre più su camion, restringendo i tracciati che passarono da 60 a 30 passi.

 I cinque “Regi Tratturi” principali

  1. L’Aquila – Foggia (Tratturo Magno o del Re): il più lungo, ~244 km, da Collemaggio (AQ) al Tavoliere. Collegava la cattedrale aquilana ai pascoli pugliesi.
  2. Pescasseroli – Candela: ~211 km, il secondo per lunghezza; attraversa il Parco d’Abruzzo fino alla Puglia
  3. Celano – Foggia: collegava Celano ai pascoli foggiani e si intersecava con altri tratturi.
  4. Centurelle – Montesecco: derivazione del Magno, ~220 km, parte da Navelli e si ricongiunge a Montesecco
  5. Lucera – Castel di Sangro: ~130 km, connesso agli altri, transitava per Campobasso

 Leggende e aneddoti

  • Cippi di pietra: il paesaggio era punteggiato da pietre incise “RT + numero”, pietre di confine e miglia.
  • Chiese tratturali ed eremi: abbazie, cappelle, cippi, grotte rupestri e torri – per pastori e greggi. Lungo il Magno ci sono resti di Rocca Calascio, Forca di Penne, San Clemente a Casauria.
  • Briganti post-unitari: dopo il 1860, alcuni tratturi furono rifugio per briganti, soprattutto sull’Abruzzo interno.
  • Battaglia del Sangro: il Lanciano‑Cupello fu teatro della linea Gustav durante la II Guerra Mondiale.

Curiosità

  • Larghezza costante di 111 m, pascolativo naturale unici nel paesaggio.
  • Oggi c’è un movimento per ripristinarli come piste ciclopedonali e itinerari storico‑culturali. Molti si snodano tra Abruzzo, Molise e Puglia, attraversando aree SAC, borghi antichi, patrimonio medievale e naturalistico.

Mappa (testo ASCII)

            AQUI-AQ

   CENTURELLE┺─────MAGNO───── FOGGIA──TAVOLIERE

┃               │

         PESCASS    CELANO ──┛

             │

         CASTEL→LUCERA

  • MAGNO: L’Aquila → Foggia
  • CENTURELLE: da Navelli si stacca verso Montesecco
  • PESCASS (Pescasseroli–Candela): parallelo al Magno
  • CELANO–FOGGIA e LUCERA–CASTEL DI SANGRO: intersezioni laterali

Visione tradizionale e futura

Riprenderli vuol dire resuscitare storia, paesaggi e comunità, rendendoli fertile terreno per turismo lento, eco-bici e storytelling culturale. Manteniamo la bellezza della tradizione, proiettandola nella modernità: tratturi come vie di lana, storia e natura.

In conclusione

I tratturi non sono solo sentieri, ma arterie di cultura e memoria. Rappresentano un patrimonio vivo, tra architettura pastorale (cippi, chiese, eremi) e natura. Riprenderli è un atto di responsabilità verso il passato e una sfida per il futuro.

Ai Tratturi ed ai loro misteri è stato ispirato il Romanzo di Benigno Passagrilli dal titolo

“Ultima frontiera del passato”, edito da La Bussola del gruppo Aracne.

Il romanzo è stato realizzato a supporto economico della struttura di odontoiatria solidale sita presso la chiesa di San Basilio in Roma.

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