Credere in se stessi è il punto di svolta

Una bella storia quella di Marianna Mammone in arte BigMama 24 anni compiuti a marzo. Lei è l’unica rivelazione del Festival di Sanremo, colei che ha parlato a New York al Palazzo delle Nazioni Unite a più di 2.000 liceali provenienti da tutto il mondo portando un ulteriore denuncia contro il bullismo e un chiaro invito a non fermarsi davanti ai pregiudizi e a mettere sé stessi al primo posto. Una vita difficile la sua: prima il bullismo e poi a 20 anni il cancro.

Credere nei propri sogni salva e fa superare quello che sembra impossibile. Nativa della provincia di Avellino è sempre stata cicciottella e quindi bersaglio di commenti e battute da parte dei coetanei sia a scuola che in paese. Nel 2019 si trasferisce a Milano vincendo una borsa di studio in Urbanistica al Politecnico ed ora le manca solo un esame per laurearsi. Ha iniziato a scrivere canzoni a 13 anni chiusa nella sua cameretta.

Nel 2016 ha pubblicato il suo primo pezzo ed è nata artisticamente BigMama. Nel 2019 ha iniziato la sua collaborazione con l’attuale etichetta discografica e iniziano le prime foto, i primi video, i primi articoli e viene la consapevolezza che la sua arte è la sua salvezza, la sua rinascita, la sua chiave di svolta. Si impegna fino allo spasimo nella musica e tutto ciò la fa uscire da quel loop di energie negative che l’aveva fino ad allora imprigionata: ora ha trovato il suo posto nel mondo.

Il 13 agosto del 2020 ecco di nuovo una battuta d’arresto, un linfoma di Hodgkin allo stato avanzato la costringe a riflettere e fermarsi ancora. Proprio da lì inizia una lezione che l’ha fatta completamente cambiare: quel bisogno interiore che aveva di mettere le persone al primo posto e sé stessa in ultima posizione, tutto pur di piacere agli altri non aveva senso era solo distruttivo.

Da lì ha cominciato ad amarsi e a rivalutarsi e ha cominciato a prendersi cura veramente di sé stessa. Ha trovato casa, è arrivata a Sanremo e poi all’ ONU e ha coniato il suo motto: “credere nei propri sogni salva”.

La musica per lei è una valvola di sfogo, un mezzo per esprimereconcetti basilari per combattere lediscriminazioni. Per dialogare con le giovani ha scelto i social, tramite i quali trasmette concetti chiari ed esaustivi su come reagire, fortificando sé stesse, alle forme più disparate di discriminazione o di bullismo, che poi tirando le somme hanno la stessa matrici: l’ignoranza.

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