La Sinfonia della Coesistenza

Riflessioni sul Legame Uomo-Animale

“Guarda negli occhi un cane e prova ad affermare che non ha un’anima”, scriveva Victor Hugo.

“Fin dalla più tenera età, ho rifiutato di mangiar carne e verrà il giorno in cui uomini come me guarderanno all’uccisione degli animali nello stesso modo in cui oggi si guarda all’uccisione degli uomini.” Questo, invece, era il pensiero di Leonardo Da Vinci.

Innovatori del loro tempo, geni, letterati, filosofi, luminari e rivoluzionari di varie epoche, stimati al punto da entrare negli annali della storia come stelle che illuminano il nostro cammino ancora oggi con il loro esempio, hanno espresso questo tipo di idee ed opinioni in difesa e a salvaguardia degli animali, elogiandone le qualità e soffermandosi sulla loro bellezza ed essenza piuttosto che sulla presunta superiorità intellettuale che loro, più di molti altri, avrebbero potuto reclamare.

 Ad oggi, però, sebbene siano stati fatti dei passi avanti verso la sensibilizzazione e il contatto con la natura e gli animali, la strada da fare sembra essere ancora molto lunga.

Il primo fattore da considerare, a tal proposito, è proprio il rapporto che l’uomo ha instaurato con la natura. Nell’era della digitalizzazione più che mai, infatti, la natura sembra venire considerata come un qualcosa di esterno nel quale, al massimo, rifugiarsi e che prescinde ed è distaccato dall’uomo e non di certo intrinseco ad esso. La ricerca stessa della natura come luogo nel quale evadere è, in realtà, a ben pensarci, un paradosso, considerando il fatto che sono state le sovrastrutture, -mentali e fisiche-, ad aver creato un distacco da una natura in cui l’uomo è nato e continua a crescere. Insomma, della natura l’uomo ha sempre fatto parte ed è stata proprio la natura culla e madre dell’evoluzione della specie fino ai giorni nostri.

Eppure, si è creata di fatto nel pensiero una dicotomia “uomo-natura” che, nella storia dell’umanità, non esiste. Noi siamo, a tutti gli effetti, parte della natura che ci ospita e che è intrinseca a noi, eppure la vediamo come una cosa lontana, fatta di terre incontaminate a cui, a volte, volgere lo sguardo con malinconia, altre volte da ripudiare perché così primitiva ed incontrollata.

L’abbiamo deturpata al punto da non riconoscerla più, sepolta sotto strati di cemento ed edifici nei quali lavorare, studiare, abitare.

 Ma non respirare, per quello serve ancora trovare uno spazio incontaminato.

Vien da sé che, così come la natura è stata sottoposta a questa volontà tutta umana di venir piegata alle necessità e comodità dell’uomo, la stessa cosa è successa con gli animali, considerati troppo spesso più come prodotti ad uso e consumo della specie umana che come vite private del loro sacrosanto e primordiale diritto alla vita stessa. Va anche detto che esistono molteplici realtà e che, se da una parte c’è un sopruso della natura e degli animali, dall’altra c’è una realtà costituita da chi, con la natura e con gli animali, vorrebbe ricreare un rapporto di civile convivenza, reintegrando, dando giusta dignità, ricreando equilibri e riportando in questo mondo cementificato, soprattutto nei cuori, un po’ di naturale bellezza.

A tal proposito esistono varie iniziative che permettono proprio questo tipo di approccio al mondo animale, aiutando a creare legami che spesso diventano profondi e indissolubili. A partire dall’impiego dei cani nelle forze dell’ordine fino ad arrivare alla pet therapy, passando per gli animali da compagnia, le fattorie didattiche e addirittura i cuccioli impiegati nello yoga! Insomma, diverse le iniziative intraprese, tante quelle in via di sviluppo, tantissime quelle da poter ancora iniziare. Ma vediamole più da vicino.

Cosa fareste se aveste un olfatto capace di arrivare ad identificare un odore a più di un chilometro di distanza? O se, con un’annusata, foste capaci di identificare l’inizio di una malattia, addirittura un tumore in fase precoce? Sembra fantascienza e, in effetti, per noi umani lo è, ma per alcuni animali, ad esempio i cani, è scienza pura. 

Le capacità olfattive dei cani, a ben vedere, sono un vero e proprio superpotere ed è per questo motivo che da tempo vengono addestrati per la ricerca di persone, droghe ed esplosivi arrivando a guadagnarsi, in alcuni casi, persino medaglie d’onore.

Non c’è dunque da stupirsi se gran parte dei supereroi riprendono i propri poteri da specifiche capacità già presenti nel mondo animale. C’è, piuttosto, da stupirsi quando si pensa al regno animale come ad un sottoprodotto di quello umano. In nome della ragione ci siamo elevati sopra ogni altra creatura vivente che abita questo pianeta e, grazie alla ragione, abbiamo creato la lingua che ci permette di comunicare tra di noi. Di conseguenza, crediamo impossibile poter comunicare con specie diverse dalla nostra. Li reputiamo inferiori, pensiamo che non sappiano comunicare, quando la verità è che gli animali non solo sanno comunicare, ma hanno, esattamente come noi, tutto un loro linguaggio per poterlo fare e sta a noi, esseri dal superiore intelletto, imparare a capirlo e decodificarlo. Se solo guardassimo al potenziale che si cela dietro ad ogni singolo essere vivente e imparassimo a collaborare con esso, riusciremmo ad arrivare laddove, noi soli, non possiamo. Immaginate per un secondo di comprendere il linguaggio animale, per esempio, e di riuscire a capire, grazie ad esso, se una persona cela dentro di sé una malattia non ancora identificabile con il solo ausilio della medicina. Quante vite in più, solo potenzialmente, si potrebbe arrivare a salvare? Sembra un’utopia, ma è una possibilità che si potrebbe rendere concreta se solo si riuscisse ad andare oltre al mondo antropocentrico nel quale ancora viviamo.

E se alcuni animali, con il loro aiuto, potrebbero migliorare le condizioni di salute fisica delle persone riconoscendo una malattia per tempo, già è noto da tempo il benessere psicofisico che sono in grado di apportare nella vita delle persone ogni giorno. Da qui nasce la pet therapy. Grazie all’impiego di animali, la pet therapy mira a migliorare le condizioni di salute fisica e psicologica di persone affette da disturbi della sfera cognitiva, comportamentale, fisica, ma anche di individui sani o con specifici traumi. Viene utilizzata in svariati ambiti proprio perché, se diverse sono le forme di malessere delle quali l’uomo può essere affetto, svariati sono i benefici che si possono trarre dall’affiancamento e dall’integrazione di queste meravigliose creature nel nostro mondo, se solo proviamo a dare loro la dignità che meritano. In definitiva, se è vero che possiamo essere superiori agli animali nell’intelletto, è altresì vero che questa intelligenza si trasforma in superbia quando viene usata come scusa per la prevaricazione. Se sfruttata adeguatamente, invece, può divenire risorsa per apprendere, studiare, mettersi in comunicazione con forme di intelligenza diverse dalla nostra, fino ad arrivare a non ragionare più secondo schemi piramidali ma orizzontali, tendendo mani e zampe che, reciprocamente, sono in grado di dare e ricevere molto più di quanto possa fare il solo intelletto, privato del sentimento

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