
Il litorale laziale, da Montalto di Castro fino a Nettuno, ha assistito negli ultimi decenni a un fenomeno progressivo e preoccupante: la scomparsa della spiaggia. Le mareggiate intense, le opere antropiche mal progettate e il cambiamento climatico stanno modificando profondamente la morfologia costiera. Le spiagge si ritirano, le dune scompaiono, le strutture turistiche e i centri abitati si avvicinano pericolosamente al mare.
In questo articolo analizziamo le cause principali dell’erosione, i danni ambientali ed economici, e le azioni concrete per prevenirla e mitigarla.
Le cause dell’erosione sul litorale laziale
1. Interventi antropici sulle foci fluviali
- I fiumi come il Tevere e il Garigliano trasportavano sedimenti che alimentavano naturalmente le spiagge. La costruzione di dighe, briglie e canali artificiali ne ha ridotto drasticamente il trasporto solido a mare.
- Il Tevere, in particolare, è oggi quasi privo di apporti sabbiosi, e questo priva Ostia e le aree circostanti del materiale utile alla rigenerazione delle spiagge.
2. Porti e moli
- Le strutture portuali (come il porto turistico di Ostia o Civitavecchia) alterano il naturale trasporto dei sedimenti lungo costa (longshore draft), bloccando il passaggio della sabbia da nord a sud.
- Questo genera accumuli a nord dei porti e erosione accelerata a sud.

3. Urbanizzazione selvaggia
- La costruzione di stabilimenti balneari, bar, parcheggi e strade fino alla linea di riva ha eliminato le dune costiere, fondamentali per la protezione naturale dalle mareggiate.
- Le dune sono ecosistemi dinamici che agiscono come “cuscinetti” contro l’energia delle onde. La loro rimozione lascia il territorio completamente esposto.
4. Cambiamento climatico e innalzamento del livello del mare
- L’aumento della frequenza e dell’intensità delle mareggiate invernali, soprattutto quelle da sud-ovest (libeccio), combinato all’innalzamento del livello del mare, porta alla perdita costante di metri di spiaggia ogni anno.
- Le proiezioni IPCC indicano che entro il 2100, il livello del mare nel Mediterraneo potrebbe salire fino a 90 cm, aggravando drasticamente il fenomeno.
Zone più colpite nel Lazio

foto dal web
Località | Criticità | Azioni intraprese |
Ostia | Forte erosione, dune scomparse | Barriere soffolte, ripascimenti |
Focene | Stabilimenti danneggiati | Ripascimenti annuali |
Torvaianica | Spiaggia arretrata di 30-40 m | Nessuna misura strutturale |
Anzio e Nettuno | Litorale in costante arretramento | Opere parziali di difesa |
Santa Marinella | Porto e moli causano discontinuità | Progetti in fase di studio |
Conseguenze ambientali ed economiche
Ambientali
- Perdita di habitat costieri, come dune e pinete litoranee.
- Salinizzazione delle falde e dei terreni agricoli retrostanti.
- Scomparsa di specie autoctone legate agli ecosistemi sabbiosi.
Economiche
- Danni a stabilimenti balneari, alberghi, campeggi.
- Calo dell’attrattività turistica e quindi perdita di introiti locali.
- Costi crescenti per ripascimenti artificiali (sabbia che viene portata via dal mare nel giro di pochi mesi).
Strategie di prevenzione e mitigazione
1. Ripristino delle dune costiere
- Progetti di dune artificiali rinforzate con vegetazione autoctona (ammophila, elicriso, giglio di mare).
- Recinzioni e passerelle per impedire il calpestamento e favorire la stabilizzazione della sabbia.
2. Opere di difesa “morbide”
- Barriere soffolte in geotessuto o scogli artificiali a basso impatto visivo.
- Reef sommersi per dissipare l’energia delle onde prima che raggiungano la costa.
3. Gestione integrata della costa (ICZM)
- Pianificazione territoriale su scala regionale che coordini interventi di difesa, turismo e conservazione ambientale.
- Coinvolgimento di tutti gli attori: Comuni, Regione, operatori turistici, cittadini.
4. Ripascimenti programmati con materiali compatibili
- Utilizzare sabbie compatibili per granulometria e colore, prelevate da cave sottomarine o dragaggi selettivi.
- Evitare ripascimenti spot non pianificati, inefficaci nel medio-lungo termine.
5. Educazione e regolamentazione
- Campagne di sensibilizzazione pubblica sull’importanza delle dune e dei cordoni sabbiosi.
- Vincoli edilizi a ridosso della costa e incentivazione al trasferimento graduale di strutture esistenti.
L’erosione costiera del litorale laziale non è un fenomeno naturale inevitabile, ma il risultato di decenni di scelte errate e mancanza di visione sistemica. Solo un approccio integrato, che metta al centro la resilienza naturale delle coste, può garantire la sopravvivenza di spiagge, economie locali e biodiversità.
Non si tratta solo di “salvare la sabbia”, ma di proteggere un equilibrio millenario tra uomo e mare, oggi più fragile che mai.
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