Nuova mostra permanente su Antonioni a Ferrara.

Il primo Giugno è stato inaugurato a Ferrara il nuovo “SPAZIO ANTONIONI”. Si tratta di un’esposizione permanente affiancata da altre che invece saranno temporanee, come quella su Giorgio Morandi e Cy Twombly. Il primo, non a caso, era amico di Antonioni il quale inserì sue opere nei film. La mostra permette di compiere un viaggio breve ma ricco all’interno della vita e del cinema del maestro Ferrarese, così strettamente interconnesse, con abbondanti testimonianze della sua corrispondenza con personaggi del calibro di Italo Calvino, Umberto Eco ed Alberto Moravia, con fotografie dei suoi set (dietro le quinte), i premi da lui vinti e anche i quadri da lui dipinti, soprattutto quando la malattia gli rese così difficile dedicarsi ai film. Per quanto riguarda i quadri, alcune opere del già citato Morandi nonché di Burri fanno parte dell’esposizione permanente. Ovviamente, non potevano mancare i filmati, con collage particolarmente riusciti di scene tratte dai suoi film, in ottima qualità audio e video.

Ma cosa rende così speciale Michelangelo Antonioni? Il fatto (che per molti versi lo accomuna a Pasolini) di aver fatto cinema per una ricerca etica ed estetica personale, contro gli schemi, contro il mercato, (spesso) contro la critica, per soddisfare un insoddisfabile desiderio ad un tempo di conoscenza ma anche di dolce oblio tra le forme, le figure e i colori. Antonioni cattura quasi sempre gli appassionati e gli studenti di cinema proprio perché in lui trovano un vero artista, un esploratore, un genio che ha saputo inventare non solo modi nuovi di girare un film ma proprio di intendere e vivere il cinema, rivolgendosi molto più all’anima dello spettatore piuttosto che alla sua ragione, laddove il virtuosismo tecnico e l’avanguardia tecnologica salgono fino a dissolversi nell’indefinibile, nella poesia, nella vita.

Purtroppo, da molti anni in Italia la conoscenza dei grandi maestri del nostro cinema, che una volta era assai più diffusa e popolare, è crollata, sicché se da una parte, grazie anche ai nuovi mezzi tecnologici, la possibilità di informarsi da parte degli interessati e degli addetti ai lavori non è mai stata così facile e abbondante, il grande pubblico non ha più ricevuto un’educazione cinematografica degna di questo nome, ma viene piuttosto lasciato alla deriva in un mare di possibilità fra film e serie televisive senza una guida e soprattutto viene circondato da opere (spesso di scarso valore) contemporanee mentre raramente trova in primo piano i capolavori del passato.

Per approfondire l’argomento, vi consiglio l’Associazione Michelangelo Antonioni, curata dalla nipote Elisabetta, nel cui sito internet (https://www.michelangeloantonioni.info/home/) troverete molte informazioni sul maestro e i suoi film. Se non ne avete mai visto uno, vi consiglio di iniziare da “L’avventura” (1960), girato in Italia in bianco e nero, e di proseguire con “Blowup” (1966), girato in Inghilterra a colori. Buona visione! 

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