Recenzione della poesia Tu (1929 – 1939) la poesia di Majakovskij sull’amore che abbatte le barriere.

Vitale, giocosa, si fa beffe della maschilità tossica, di quegli uomini che gonfiano tanto il petto come galletti e poi si sciolgono come ghiaccioli al sole, quando sono di fronte alle loro donne — con tanta, tanta auto-ironia. O forse no, forse “Tu” nasconde anche qualcosa di più profondo…

Vladimir Majakovskij, il poeta nella Rivoluzione

Foto da Wikipedia

Per capire la forza di questa poesia, non si può dimenticare chi era Majakovskij, poeta della Rivoluzione Russa e voce del Futurismo sovietico: scriveva manifesti, slogan, versi dirompenti. Per lui, la poesia doveva servire il popolo, rompere la distanza tra arte e vita in un periodo in cui la Russia stava cambiando. Un militante attivo.

Tuttavia, era anche un uomo solo, fragile, assetato d’amore. La poesia “Tu” viene spesso interpretata come ispirata alla figura di Lili Brik , musa e grande amore tormentato del poeta.

“Tu” (1929 – 1939),

poesia di Vladimir Majakovskij

Poi sei venuta tu,
e t’è bastata un’occhiata
per vedere
dietro quel ruggito,
dietro quella corporatura,
semplicemente un fanciullo.

L’hai preso,
hai tolto via il cuore
e, così,
ti ci sei messa a giocare,
come una bambina con la palla.

E tutte,
signore e fanciulle,
sono rimaste impalate
come davanti a un miracolo.

“Amare uno così?
Ma quello ti si avventa addosso!
Sarà una domatrice,
una che viene da un serraglio”!

Ma io, io esultavo.
Niente più
giogo!

Impazzito dalla gioia,
galoppavo,
saltavo come un indiano a nozze,
tanto allegro mi sentivo,
tanto leggero.

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