Zorba il Greco e il mistero del Sirtaki: tra storia, leggenda e tradizione.

Esploriamo le origini e il significato della più famosa e divertente danza greca

Conosci Zorba il Greco?

E secondo te, il Sirtaki è davvero una danza popolare greca?

Scopriamolo insieme.

Andato in scena in anteprima mondiale al Festival Areniano del 1988, Zorba il Greco è un balletto in due atti, creato dal compositore Mikis Theodorakis, figura di riferimento politica, civile e culturale della Grecia contemporanea.

Il balletto è sviluppato sui temi della colonna sonora dell’omonimo film del 1964.

A sua volta il film si basava sul romanzo Zorba il Greco, scritto nel 1946 da Nikos Kazantzakis.

Il balletto, all’epoca commissionato all’Arena di Verona, fu coreografato da Lorca Massine.

Il balletto Zorba il Greco, che prende ispirazione appunto sia dal romanzo del 1946 sia dal film del 1964, è ambientato in un luogo non meglio identificato della Grecia e racconta l’amicizia fra Zorba, greco, generoso e amante della vita, e John, turista straniero che vuole partecipare alle usanze locali.

John però si innamora di Marina, ragazza greca, su cui ha già appuntato gli occhi Yiorgos, un ragazzo del luogo. E così che la tensione fra il gruppo etnico e lo straniero monta sempre di più. Dalla parte di John si schiera solo Zorba, un uomo libero e ben voluto da tutti, espressione della saggezza e dell’altruismo popolare.

Ad un certo punto un doppio dramma colpisce Zorba e John: Marina viene linciata dalla folla per aver ricambiato l’amore dello straniero, mentre la soubrette Hortensia, amata dal greco, muore di malattia.

A salvarli è la danza, essenza dell’ebbrezza dionisiaca, che culmina nel crescendo del Sirtaki finale. La danza di Zorba è così una lezione preziosa per tutti noi, ci insegna a liberarci dalle catene della routine quotidiana e a trovare la nostra strada nella vita, a vivere con passione ed entusiasmo. Zorba il greco rappresenta cioè un esempio di filosofia di vita basata sulla libertà, sull’amore, sulla passione, proprio per la vita.

La storia esplora così temi di libertà, passione, spiritualità e le sfide della vita umana attraverso esperienze e riflessioni. Alla fine del percorso si impara a vivere pienamente la vita, abbracciando la filosofia di Zorba e accettando le sue sfide con coraggio e gratitudine.

Zorba rappresenta in questo senso un archetipo dell’uomo greco, un individuo libero, passionale e profondamente radicato nella cultura e nelle tradizioni della Grecia.

Ma veniamo proprio al Sirtaki. Il termine significa “piccolo sirtos”, dalla parola greca surtós (fila/trascinato), che è un insieme di danze tradizionali greche dal ritmo molto lento. Questo stile di danza si contrappone al pidikthós, un’altra danza più movimentata e saltellante.

Possiamo dire che il sirtaki comprende entrambi gli stili, infatti la sua caratteristica principale è che parte lentamente e pian piano accelera in un crescendo di emozioni e di divertimento. Le origini dei passi che compongono il famigerato sirtaki, che tutti noi abbiamo visto in molteplici occasioni, vanno ricercate invece nella coreografia del sirtaki finale ballato da Anthony Quinn nel film Zorba il greco del 1964. Dunque la danza che tutti conosciamo è una coreografia inventata per questo celebre film.

Il sirtaki, pertanto, non è una danza tradizionale greca, ma riprende i passi da altre danze popolari come l’hasapiko e il chuleandra, danze popolari della penisola balcanica.

La cosa interessante è che anche molti greci continuano a pensare che il sirtaki sia una danza tradizionale greca. Sebbene non lo sia, è però probabilmente la danza più popolare, non solo per l’affascinante figura di Zorba, ma anche perché rappresenta la parte più espressiva del modo di divertirsi della tradizione greca.

Il sirtaki si balla in linea e solo in alcune case in formazione circolare, con le mani che tengono le spalle dell’altra persona. La formazione in linea è considerata il modo corretto di ballare.

Infine, una curiosità interessante è che la figura di Zorba è esistita per davvero. Nikos Kazantzakis ha scelto di chiamare il suo personaggio “Zorba” in onore di Georgios Zorbas, un minatore e impiegato forestale cretese che incontrò durante i suoi viaggi in Grecia. Sebbene Georgios Zorbas abbia influenzato Kazantzakis nella creazione del personaggio di Zorba, non è la sua biografia personale a essere raccontata nel romanzo, poiché molte sono differenze tra il personaggio letterario e la persona reale, poiché Kazantzakis ha trasformato e idealizzato il personaggio per scopi narrativi.

Tuttavia una tomba che si trova nel cimitero di Skopje in Macedonia del Nord, non lascia spazio ai dubbi, vi è infatti scritto: “Giorgio Zorba 1869-1941”, 72 anni di vita che hanno percorso alcune delle pagine più concitate della storia della penisola balcanica.

Forse è proprio questo il motivo per il quale ancora oggi la storia e la danza di Zorba ci rapiscono e ci trascinano in un vortice di sentimenti, in alcuni momenti anche contrapposti: Zorba non era un personaggio immaginario e non ha avuto una vita semplice e contornata da agi e ricchezze. Era infatti un uomo semplice, che ha saputo affrontare la vita, anche nei momenti più bui, con semplicità e leggerezza, senza rinunciare mai al piacere di godere di ogni attimo. È questa la saggezza e l’insegnamento di Kazantzakis e del suo più famoso romanzo.

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