
La Pasqua è il culmine della fede cristiana. Non è solo una ricorrenza, ma il fondamento stesso su cui si poggia il cristianesimo: la Risurrezione di Gesù Cristo, che ha sconfitto la morte e ha aperto all’uomo le porte della vita eterna. La celebrazione pasquale affonda le sue radici nei Vangeli, nella storia sacra e nella liturgia della Chiesa, ed è un invito a rinnovare la propria fede, a rinascere nello spirito e ad abbracciare la speranza cristiana.
Le radici bibliche della Pasqua
La parola “Pasqua” deriva dall’ebraico Pesach, che significa “passaggio”. Originariamente indicava la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù d’Egitto (Esodo 12). Questa celebrazione viene reinterpretata da Cristo in chiave nuova e definitiva: non più un passaggio fisico, ma il passaggio dalla morte alla vita.

Nei Vangeli, la Pasqua è preparata dalla Passione e Morte di Gesù. Ecco i riferimenti chiave:
- Ultima Cena (Giovedì Santo) – Gesù celebra la Pasqua ebraica con i suoi discepoli, istituendo l’Eucaristia: “Questo è il mio corpo… questo è il mio sangue” (Matteo 26,26-28). È l’anticipazione del sacrificio della Croce, che diventa memoriale eterno.
- Passione e Morte (Venerdì Santo) – Gesù viene processato, torturato e crocifisso sul Golgota. “Tutto è compiuto” (Giovanni 19,30) dice prima di morire, segnando l’adempimento della missione salvifica.
- Sepoltura e attesa (Sabato Santo) – Giorno del silenzio, della prova, dell’attesa. Il corpo di Gesù giace nel sepolcro, ma lo spirito prepara la vittoria.
- Risurrezione (Domenica di Pasqua) – “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto” (Luca 24,5-6). Con queste parole, gli angeli annunciano alle donne la Risurrezione. È l’evento che cambia tutto. Gesù non è un profeta finito nella tomba, ma il Figlio di Dio, vincitore della morte.

Il significato profondo della Pasqua
- La vittoria sulla morte
La Risurrezione non è un mito né un simbolo: per la fede cristiana è un fatto reale, storico e al tempo stesso trascendente. San Paolo lo dice senza mezzi termini: “Se Cristo non è risorto, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede” (1 Corinzi 15,14). - La salvezza per tutti
La Croce non è un fallimento, ma il trono del Re che dona la vita per i suoi amici (Giovanni 15,13). Con la Risurrezione, Gesù mostra che il male e la morte non hanno l’ultima parola. Chi crede in Lui ha la vita eterna (Giovanni 11,25-26). - La speranza e la rinascita
Pasqua è luce dopo la notte, primavera dell’anima. È il tempo del ritorno a Dio, del perdono, della conversione. Il sepolcro vuoto è la prova che nulla è perduto: anche le situazioni più disperate possono rifiorire.

La celebrazione nella Chiesa
La Settimana Santa, che culmina con la Pasqua, è il cuore dell’anno liturgico. Ogni gesto, simbolo e parola liturgica porta il fedele dentro al Mistero della Redenzione:
- La Veglia Pasquale, la “madre di tutte le veglie”, è il momento in cui la Chiesa proclama solennemente la Risurrezione.
- Il Cero Pasquale simboleggia Cristo luce del mondo.
- Il canto dell’Exsultet rompe il silenzio e proclama la gloria del Risorto.
Pasqua oggi è un messaggio attualissimo
Nel mondo di oggi, ferito da guerre, individualismo, incertezze e smarrimento, la Pasqua è una chiamata potente a credere ancora, a non lasciarsi sopraffare dalla rassegnazione, a vivere per qualcosa di più grande. È un invito ad uscire dalle nostre tombe interiori, dalla paura, dal peccato, dall’apatia e lasciarci raggiungere dalla grazia.

Cristo Risorto ci guarda e dice: “Non temere, sono con te. Anche tu puoi risorgere.”
La Pasqua non è un evento lontano. È un incontro personale con il Vivente. È la certezza che l’amore di Dio vince tutto. In un mondo che cerca senso e verità, la Risurrezione di Cristo è la risposta più radicale, Dio è fedele, e la vita ha l’ultima parola.

Buona e Santa Pasqua e tutti noi
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