
Tornano lenti col sale sulla pelle,
padre e madre, due figli,
con le borse gonfie di sabbia e ricordi,
mentre il sole arrossisce dietro i palazzi.
Il babbo fischietta, ha ancora il mare in testa,
la mamma sorride, un po’ stanca ma serena,
i bimbi cantano canzoni da cartone,
conchiglie in tasca, ricordi di gelati e distrazione.
L’ombrellone piegato, ancora gocciola, il secchiello,
il telo profuma di vento e di castelli di sabbia,
le ciabatte fanno “ciac” sull’asfalto bollente,
ma nessuno si lamenta, si torna sorridente.
Sul sedile di dietro un sonno improvviso,
la piccola sogna un delfino un sorriso,
il fratello guarda fuori, scompigliato dal vento,
il mare resta dentro, come un dolce tormento.
Arrivano a casa, spalancano il portone,
restano un attimo in silenzio, in contemplazione.
Poi la mamma: «Dai, su, tutti sotto la doccia!»
e il babbo scherza, abbraccia mamma e la solleva
Ma intanto…
nel cuore di ognuno, sotto strati di crema,
resta il giorno perfetto, la sabbia, e il poema
di un’Italia d’estate, tra sole e risate,
che trova la pace… in quelle poche giornate.

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