Elvi Ratti

Una “donna” imponente e leggiadra che si sposta tra sogno, realtà e materia, tra trasparenza dei colori e riverberi acuti di emozioni profonde mai sopite nel tempo.

nella sua rassegna, ancora una volta porta lo spettatore che non la conoscesse a percorrere un cammino di luci e materia soffusa con forme e strutture vagamente accennate ma che raccontano le emozioni di una Positano festosa e lussureggiante, oppure usando la nobiltà di un mezzo umile come la carta paglia, fa prendere vita ai suoi sogni con un aquilone che si libra nella brezza con i colori del tramonto su un mare placato.

Sempre con lo stesso strumento materiale mostra un solleone che persa la sua aggressività nel colore, genera cespugli rigogliosi in una terra arsa pronta a generare ancora ricchezza.

Passeggiando mano nella mano ci porta tra uccelli in volo ed un tramonto d’oro a cercare l’amore che ognuno di noi sogna ed insegue.

Tra tutte le opere esposte forse quella che più identifica la Elvi e il “Gran Pavese” dove l’esuberanza della sua lirica pittorica esprime il suo carattere esplosivo, indomito, mai cedevole o remissivo e questa forza gonfia di vento la vela maestra e fa sventolare di turgida allegria il Gran Pavese, raccontando all’osservatore il viaggio della vita che solca anche le onde in tempesta per giungere alla meta,senza mai perdere di vista la vita che abbiamo scelto di vivere e condividere.

Elvi gioca a carte scoperte parlando con noi spettatori mostrando le sue emozioni per riempirci di serenità, almeno per chi la saprà cogliere.

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