Fede e scienza, compagne di viaggio

Credere per fede, credere per ragione è iltitolo del libro del Professor Giuseppe Scarso, del Dipartimento di Neuroscienze presso l’Università degli Studi di Torino, edito la Bussola, Roma 2024.

Mai come in questo momento il tema del dialogo tra fede e scienza è stato tanto vivo in seno alla Chiesa.  È vero che la questione più “urgente” nello specifico riguarda l’irruzione della Intelligenza Artificiale in questo nostro tempo storico, ma tale argomento cela dietro di sé tutto il travagliato rapporto che la fede e la scienza hanno avuto da sempre.

Il Professo Giuseppe Scarso è un medico e come tale affronta il tema trattato in questo suo libro che analizza alcuni passi del Vangelo tramite un approccio psicologico, considerando la narrazione nel contenuto e nello stile. Si osserva la presenza di una continuità narrativa nei racconti della vita e della morte di Gesù da una parte e quelli relativi alla Risurrezione dall’altra. Vengono presi in considerazione anche problemi di traduzione, come, ad esempio la preghiera del Padre Nostro. Altri saggi vertono su alcuni argomenti quali il fondamentalismo religioso, il dialogo interreligioso, la tolleranza, il tema dell’indifferenza, il rapporto religione-scienza, l’assurdo in filosofia. Seguono poi alcuni racconti sempre sul tema della religione soprattutto in ambito cristiano e, quindi, alcune riflessioni più sul piano personale.

I Professor Scarso spiega come questo libro sia proprio un connubio tra il suo ambito lavorativo e il suo grande interesse nei confronti della religione e del cristianesimo in particolare, sottolineando: “L’approccio scientifico è a carattere psicologico data la mia formazione ed attività di psichiatra e psicoterapeuta”.

“Il libro afferma poi l’autore – è costituito da una raccolta di saggi tratti dal mio blog “psicologia e religione. Blogspot.com” e di racconti e brevi meditazioni in parte già edite in miei precedenti libri. Vorrei infatti trasmettere ai lettori un invito a leggere il Nuovo Testamento come fonte di profondo arricchimento spirituale, siano essi uomini di fede, o di altre fedi, o non credenti, sostenendo e cercando di dimostrare il fondamento storico dei libri che lo compongono”.

“Ritengo infatti – spiega ancora il Professore Scarso – che qualsiasi lettore, quale che sia la sua formazione e provenienza, possa accostarsi alla lettura dei Vangeli con maggiore interesse ed attenzione se ne conosce le fonti storiche, comprendendo che possono essere affrontati anche tramite un approccio scientifico e non solo di fede. E, un uomo di fede può trovare nei vari saggi del libro e nei racconti alcuni spunti di riflessione che possono essere condivisi con altri, in modo da rendere più solido e fruttuoso il suo sentirsi parte del mondo cristiano”.

Stando a queste considerazioni dell’autore, egli spiega secondo la sua visione quale sia il potenziale pubblico interessato al suo scritto e pertanto afferma: “Il target dei lettori interessati può essere molto vasto, comprendendo cristiani, fedeli di altre religioni che vogliono meglio conoscere il cristianesimo, agnostici ed atei che presentino comunque un desiderio di conoscere questa religione”. “Il libro – tiene a spiegare il Professore Scarso – non è un catechismo, ma offre il vantaggio di essere scritto da un laico, un uomo qualunque, che cerca di accostarsi e comprendere i fondamenti della fede in Gesù Cristo”.

Analizzando il rapporto tra la fede e la scienza il Professore Giuseppe Scarso spiega: “In passato fede e scienza si ponevano in contrapposizione negando l’una persino la possibilità dell’esistenza dell’altra e viceversa. Comunque, l’approccio scientifico alla religione in generale veniva negato sia dagli uomini di fede che dagli scienziati. In tempi più recenti tali posizioni si sono attenuate. I credenti hanno ammesso che certi libri della Bibbia, come la Genesi, potevano essere letti in chiave metaforica e gli scienziati hanno portato importanti contribuiti a quanto narrato nei Testi Sacri. Si pensi, in particolare, all’archeologia che ha dato conferma a certe narrazioni evangeliche, come, ad esempio, il ritrovamento della piscina di Siloe a Gerusalemme. L’atteggiamento religioso può, a sua volta, portare gli scienziati a riflettere sugli aspetti morali delle loro ricerche e, quindi, sull’impatto che queste hanno sulla vita dell’uomo e della natura. Pertanto direi che la in qualche modo la fede aiuta la scienza e viceversa”.

È veramente molto coeso il rapporto tra fede e scienza nella narrazione di questo libro perché l’autore mostra e determina in maniero chiaro passo dopo passo il percorso che queste possono fare assieme, definendole “compagne di viaggio”.

“La tesi fondamentale su cui si basa il libro – sottolinea infatti il Professore Giuseppe Scarso – è che la vita di Gesù può essere affrontata da una ricerca storiografica. Inoltre l’approccio psicologico alle caratteristiche delle narrazioni evangeliche permette di ipotizzare l’attendibilità storica non solo degli accadimenti della vita di Gesù fino alla sua morte, ma anche dopo la Risurrezione. I Vangeli sono stati scritti per la cronaca, non per la storia. L’intento degli autori non era tanto una durata nel tempo, ma una diffusione nello spazio per maggiormente diffondere la predicazione orale dei primi discepoli raggiungendo persone e popoli”.

“L’approccio psicologico ai testi evangelici – spiega ancora l’autore – permette di notare come dopo la risurrezione non vi sia la comparsa di una narrazione agiografica, trionfalistica, ma questa mantiene le caratteristiche di quella precedente la morte di Gesù. In più passi viene sottolineata l’incredulità dei discepoli davanti alle apparizioni del Signore”.

“Se vuoi convincere qualcuno a credere – afferma il Professore Scarso – è preferibile che ti dimostri convinto e sicuro tu stesso, se soprattutto hai conosciuto in vita Gesù come gli evangelisti Matteo, Giovanni e Marco. Insomma, “non è così che si mente”, come già sottolineato da V. Messori. La vita di Gesù dopo la Risurrezione può essere accostata anch’essa dalla storiografia”.

“Certamente – sottolinea l’autore – queste sono ipotesi perché, come evidenziato nel libro, la scienza non fornisce certezze ma solo ipotesi, probabilità statistiche, soprattutto quando affronta aspetti della realtà non ripetibili e non riproducibili in laboratorio. La fede attiene al mondo della Verità (“Io sono la via, la verità, la vita”), mentre la scienza attiene al mondo della realtà. Questi due mondi possono incrociarsi, interagire positivamente, ma quello della Verità va oltre, in una dimensione trascendente davanti alla quale ogni sapere umano deve fermarsi”.

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