
Dal grembo del buio, quando il mondo tace,
sorge il Gatto, creatura senza pace.
Non nasce, ritorna, da eoni lontani,
con occhi di fuoco e artigli sovrumani.
Discende sul tetto, silente e sovrano,
le stelle lo seguono, passo per mano.
È spirito antico, del caos messaggero,
è il fulmine lieve, è il giudice vero.
Non chiede permesso, non prega, non dona
è legge che cammina, è l’eco di una corona.
Ha visto imperi sorgere e crollare,
mentre lui, fiero, continuava a vegliare.
È cacciatore nei sogni, guardiano del tempo,
scompare nel nulla, ma lascia un esempio.
Tra i mondi cammina, confonde realtà,
è il Gatto, fratello dell’eternità.
Chi osa guardarlo, non vede un felino,
ma un dio in silenzio, sul filo del destino.

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