
foto di Vatican Media
Il 23 ottobre 2025 è una data destinata a rimanere nella storia. Dopo cinque secoli da quando si verificò lo scisma della Chiesa anglicana dalla cattolica, un Pontefice che guida la Chiesa cattolica e un monarca regnante, governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra si sono infatti uniti in preghiera nella magnifica Cappella Sistina in Vaticano, sotto il maestoso manto del Giudizio Universale di Michelangelo.
Questo incontro ha tutte le caratteristiche per essere il segno di unificazione spirituale delle Chiese cristiane dopo 500 anni, da quando nel 1534 Enrico VIII decretò la fine dei rapporti con la Chiesa cattolica in quanto gli fu rifiutato da Papa Clemente VII l’annullamento del suo matrimonio con Caterina d’Aragona.
I rapporti tra le due Chiese rimasero tesi per lungo tempo, tanto che la prima Ambasciata del Regno Unito in Vaticano si ebbe solamente nel 1982.
L’ incontro tra Papa Leone XIV e Re Carlo III di Inghilterra è stato per tanto definito da Buckingham Palace come momento storico nelle relazioni tra Chiesa cattolica e Chiesa anglicana. Un momento fondamentale che porta con sé l’alto significato ecumenico dell’unificazione delle Chiese cristiane.
Per l’occasione la liturgia è stata semplice ed anche abbastanza breve, poco meno di 30 minuti, ed incentrata sul tema della salvaguardia del Creato, che sta molto a cuore sia al Pontefice che al Re d’Inghilterra. A guidare la preghiera è stato Papa Leone XIV assieme all’arcivescovo di York Stephen Cottrell, il quale ha accompagnato i reali nella visita in Vaticano. Per la liturgia si è alternata la lingua latina a quelle inglese. Quest’ultima che è comune al Pontefice e al Re, ha reso più semplice ogni comunicazione.
Questo storico momento, all’insegna della volontà di ritrovarsi, è stato accompagnato dal canto dei salmi affidato al Coro della Cappella Sistina assieme al Coro della Cappella di Saint George del castello di Windsor e al coro dei bambini della Cappella reale di Saint James Palace. La lode alla grandezza di Dio Creatore è stato il leitmotiv dei canti e della liturgia.
Il testo dell’Inno che ha introdotto alla preghiera è di Sant’Ambrogio di Milano, Dottore della Chiesa, ed è stato cantato nella traduzione inglese di San John Henry Newman, la cui vita fu divisa in due parti nette. Per metà fu infatti anglicano e per l’altra metà fu cattolico. Vissuto nell’Ottocento, il teologo inglese sarà proclamato Dottore della Chiesa proprio da Papa Leone XIV il prossimo primo novembre.
Papa Leone XIV e Re Carlo III si sono scambiati anche due orchidee cymbidium bianche simbolo dell’amore per la cura del Creato che li unisce.
Il monarca inglese ha avuto anche un incontro con Sua Eminenza il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e con Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali. Hanno dibattuto, in questa occasione, su alcune tematiche di grande importanza e attualità, come ad esempio la lotta alla povertà e l’impegno a promuovere la pace e la sicurezza di fronte alle sfide globali. Fondamentale, in questo incontro, è stato anche il tema del dialogo ecumenico, che deve essere la nostra forza in questo e in tutti gli altri rapporti.
L’ultima volta che Re Carlo III venne in Vaticano fu in aprile di questo anno, in occasione dell’incontro privato con Bergoglio, pochi giorni prima della morte, il quale lo ricevette a casa Santa Marta. Per Re Carlo III era la sesta volta che visitava il Vaticano, contando ovviamente anche quelle nelle vesti del principe del Galles. La prima fu nel 1985 e poi nel 2005 in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II. Nel 2009 fu papa Benedetto XVI a ricevere Re Carlo e, il monarca inglese, venne anche nel 2017 e venne accolto da Bergoglio in occasione della canonizzazione del Cardinale John Henry Newman.
Certamente ci sono ancora degli elementi di difficoltà tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa anglicana, come ad esempio il fatto che Roma non riconosce la validità delle ordinazioni anglicane e che gli anglicani, viceversa, non riescono ad accettare il primato universale del Papa. Inoltre ci sono delle altre questioni fondamentali, come ad esempio l’ordinazione delle donne e le benedizioni alle unioni omosessuali che non trovano, ovviamente, terreno fertile nel dialogo con il Vaticano.
Ma, ad ogni modo, la preghiera comune nella Cappella Sistina tra il Pontefice e Re Carlo III segna, in questo 23 ottobre 2025, un passo in avanti molto significativo per un riavvicinamento tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa anglicana. Il monarca inglese, tra l’altro, ha voluto questo incontro con Papa Leone XIV proprio in questo periodo per onorare l’anno Giubilare, così come, prima di lui aveva fatto sua madre la regina Elisabetta nel Giubilo del 2000.
Sembra che dopo ben cinque secoli, oggi, e questo storico incontro ne è l’emblema, ci sia la volontà e anche le sensibilità per poter arrivare alla unificazione delle Chiese cristiane.
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