Una notte con un cielo pieno di nuvole con tutte le sfumature del grigio fino al rosa, ma con un tepore quasi primaverile ha accolto a Roma presso le sale della Fondazione Filiberto e Bianca Menna una personale dell’artista scultrice, pittrice e poeta ELVI RATTI.
I suoi quadri e le sue sculture, le sue poesie, mettono in risalto una figura umana quasi completamente prosciugata diventando nastri che si srotolano con leggerezza e sinuosità lungo l’evolvere della vita stessa.
La loro sinuosità si dissolve nell’aria e nell’ambiente circostante richiamando la storia dell’arte a cavallo della prima e seconda guerra mondiale.
Una solleticante atmosfera neo barocca accoglie le sue forme ed il suo percorso creativo catturando l’attenzione dello spettatore spesso incuriosito e spinto a toccare le creazioni di ELVI RATTI.
La pittura e le sculture esposte sembrano rincorrersi compenetrarsi senza fine tra colori pastello e sogni onirici.
Fiori rossi su una tela con forme contorte ed
avvolgenti di colore grigio ed ocra, portano la mente alle farfalle che all’arrivo della primavera raccontano l’allegria della vita, volando via leggere come i pensieri della sognante ELVI RATTI.
Nell’insieme leggerezza e inquietudine di una vita vissuta alla ricerca costante dell’espressione, della forma, del colore.
L’incontro si conclude con una tela posta a terra e realizzata ad 8 mani da 4 artisti, nasce, in un crescendo di colori e forme che si ricorrono con il ruotare degli artisti un viale fiorito con peschi in fiore o a seconda del lato da cui si osserva un acquario.
Elvi Ratti chiude l’incontro con un arrivederci e con un applauso propiziatorio per il futuro.
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