Vaticano e Roma in dialogo su etica scienza e spiritualità nel decimo anniversario del World Changers Summit del Professore Gabriele Andreoli.

Decima edizione del World Changers Summit organizzato dal Professor Gabriele Andreoli, presidente deldall’Istituto di Studi Avanzati e Cooperazione (IASC). Tre splendide location per la due giorni di questo evento straordinario: i Saloni della Principessa di Palazzo Brancaccio, La Pontificia Accademia delle Scienze, nei Giardini vaticani e la incantevole Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo. Così nei giorni del 21 e 22 ottobre Roma e Città del Vaticano sono divenute il cuore del dialogo mondiale tra etica, scienza e spiritualità.

Riconosciuto a livello internazionale per la sua visione interdisciplinare e umanistica, infatti, il Summit riunisce scienziati, imprenditori, accademici e leader istituzionali per affrontare le sfide globali legate all’evoluzione tecnologica e al progresso umano con uno sguardo etico e profondamente incentrato sui valori della cristianità e del cattolicesimo.

I vertici ideati dal Prof. Gabriele Andreoli, che è anche Presidente di Ethical AI per la Lega Italiana per i Diritti Umani (LIDU Onlus) oltre che Rappresentante di collegamento della Pontificia Accademia di Teologia, sono ormai una delle piattaforme di riferimento per la promozione dell’innovazione etica e della cooperazione internazionale.

L’edizione 2025, dal titolo “Trascendenza: svelare il futuro dell’umanità”, si è articolata in tre momenti principali:

• 21 ottobre, presso i Saloni della Principessa di Palazzo Brancaccio, si è svolto il summit dedicato a Intelligenza Artificiale, tecnologie quantistiche e trascendenza ed è stato presentato, in anteprima italiana, il volume Trascendenza. Tra scienza e coscienza: l’intelligenza artificiale nell’era della trasformazione quantistica, scritto dal Professor Gabriele  Andreoli e pubblicato da Aracne Edizioni. Tra i relatori hanno fatto uno splendido intervento Monsignor Vincenzo Paglia e Suor Miryam Castelli (ideatrice e conduttrice del programma religioso per gli italiani all’etero della Rai Cristianità).

Il testo esplora la convergenza tra intelligenza artificiale, coscienza e trascendenza, confermando l’autore come una delle eccellenze italiane più attive nella diplomazia scientifica e culturale internazionale, che pone sempre al vertice l’etica e la matrice cattolica che devono governare il progresso scientifico.

La serata è stata occasione inoltre per presentare il numero speciale della rivista The Italian Way e una straordinaria performance per mostrare come i segnali neuronali interagiscono in tempo reale con un algoritmo sviluppato dal Prof. Filippo Gregoretti dopo oltre dieci anni di ricerca.

• 22 ottobre, nella suggestiva cornice della Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano, si  è svolto il summit scientifico con la presentazione di una pizza proteica speciale dedicata a Sua Santità Papa Leone XIV, simbolo dell’incontro tra innovazione, nutrizione e valori spirituali; In questa occasione è stato presentato anche il dipinto speciale “Trascendenza”, dedicato al dialogo eterno tra fede, scienza e creatività, che l’artista Rob Prior ha creato appositamente e che verrà presto consegnato al Papa.

• Nella serata del 22 ottobre, alle ore 19:00, l’evento si è chiuso con la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa degli Artisti (Santa Maria in Montesanto), in Piazza del Popolo, ufficiata da S.E. Mons. Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia.

L’omelia di Monsignor Staglianò è stata veramente intensa e, inoltre, è arrivata al cuore dei presenti anche per lo sguardo di amore verso San Giovanni Paolo II, la cui ricorrenza ricorreva proprio il 22 ottobre. Il discorso pronunciato da Staglianò ha affrontato il concetto di trascendenza attraverso il dialogo tra fede e scienza. Monsignor Staglianò, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia, ha ringraziato per la litografia di Rob Prior chiamata Transcendence che incarna questo dialogo e che è stata donata alla Chiesa degli Artisti. Il discorso si è poi concentrato sulla scelta spirituale fondamentale che ogni individuo deve affrontare. Utilizzando la metafora biblica della schiavitù di San Paolo, ha spiegato che ci sono solo due padroni: il Peccato, che porta all’autocentrismo e alla morte spirituale, e Cristo, che offre la rettitudine e la vera libertà. Inoltre, nel discorso Staglianò  ha utilizzato sapientemente l’immagine evangelica del servo fedele e infedele per illustrare la responsabilità che i credenti hanno di gestire la loro vita e i loro doni, come se il Maestro (Gesù) fosse sempre presente, trasformando così la vita stessa in un capolavoro di co-creazione con Dio. Partendo dall’opera d’arte Trascendenza Monsignor Staglianò ha tessuto tutta la sua omelia: “È un’opera che è davvero all’altezza del suo nome. Quando la guardiamo, vediamo un dialogo—conversazione bellissima, turbolenta e maestosa tra fede, scienza e l’infinito. Cattura quel desiderio umano di andare oltre ciò che possiamo vedere e toccare, per afferrare qualcosa… o Qualcuno… di eterno. E non è forse questo il viaggio che stiamo percorrendo? Questo pellegrinaggio? Questa vita? È affascinante come in questo dialogo tra fede e scienza, entrambi stiano in ultima analisi esplorando la natura della realtà e la questione di chi—o cosa—è al comando. E questo ci porta direttamente alla Parola di Dio di oggi, che ci presenta una verità esistenziale e profonda. È una verità che inquadra la nostra intera ricerca di trascendenza. San Paolo lo afferma chiaramente. Dice: “Siete schiavi di colui cui obbedite.” Ora, quella parola “schiavo” può metterci a disagio. Siamo persone orgogliose, libere! Ma Paolo non sta parlando di libertà politica. Sta parlando di una realtà spirituale. Sta dicendo che ogni cuore umano ha un trono. E su quel trono c’è un padrone. Ci sono solo due opzioni. Il primo padrone è il Peccato. Non si tratta solo di fare cose cattive. È quella potente forza di egocentrismo che vuole regnare nei nostri corpi mortali. È la voce che dice: “Il tuo piacere, la tua sicurezza, il tuo ego, il tuo controllo è l’obiettivo finale.” E Paolo dice che questo padrone paga i suoi salari in una valuta chiamata Morte—la morte della pace, la morte della gioia, la morte del vero rapporto. Ma, “Siano rese grazie a Dio,” esclama Paolo, c’è un altro Padrone. E quando ci offriamo a Lui, riceviamo un esito totalmente diverso: non la morte, ma la giustizia. Non catene, ma una libertà così profonda da poter essere chiamata solo grazia. Questa è la scelta cosmica: chi siede sul trono del tuo cuore? Ora, Gesù, nel Vangelo, prende questa idea astratta e la rende incredibilmente pratica. Egli è il Padrone della Casa. E usa questa immagine bella e semplice di una casa. È partito per un viaggio—la Sua Ascensione—ma tornerà. E nel frattempo, ha lasciato noi, Suoi servi, a gestire la Sua casa. Ci ha affidato dei doni—le nostre vite, il nostro tempo, i nostri talenti, questo stesso mondo e il dono della fede stessa. Il servo fedele è colui che vive come se il Padrone fosse presente. Si prende cura della casa. Dà da mangiare agli altri. È responsabile del dono. È vigile. Il servo infedele, tuttavia, dice: “Il mio padrone è in ritardo.” E quella distanza percepita, quel ritardo, diventa una scusa per un cambio di fedeltà. Comincia a picchiare i suoi compagni servi, mangiando e bevendo, ubriacandosi. Smette di servire il Padrone e inizia a servire sé stesso. Cambia padrone. Abbandona l’amministrazione del dono per l’autoindulgenza. Quindi, colleghiamo tutto questo con l’immagine della Trascendenza che ci avete donato. Le nostre vite sono come quella tela. C’è un dialogo in corso, una lotta di colori e forze. Il vecchio padrone, il Peccato, vuole dipingere un quadro di caos, di sé, di orizzonti chiusi. Le sue pennellate sono dipendenza, risentimento, orgoglio. Possono sembrare vibranti e libere per un momento, ma in definitiva portano a una macchia scura e priva di significato. Ma Cristo, l’Artista Divino, il vero Padrone della Casa, è entrato nello studio. Sulla croce, Egli ha versato il colore supremo—il colore dell’amore sacrificale. Quando scegli il perdono al posto del rancore, quella è una pennellata nello stile del Padrone. Quando usi la tua mente scientifica per esplorare le meraviglie del creato con riverenza, stai scoprendo una parte del Suo capolavoro.

 Quando offri una parola di speranza, quando preghi, quando ricevi l’Eucaristia, stai intingendo il tuo pennello nella tavolozza infinita della Sua grazia. La “trascendenza” che cerchiamo—quel dialogo tra fede, scienza, e infinito—trova la sua risposta ultima nella persona di Gesù Cristo. Egli è il Verbo attraverso cui tutte le galassie sono state filate, e l’Agnello che è stato immolato per amore. In Lui, l’infinito diventa intimo. Egli non è un Padrone in ritardo. Egli è Colui che è presente. Ed essere “schiavi” di questo Padrone è l’unica vera libertà. Poiché la Sua volontà non è un vincolo, ma la forma stessa della nostra realizzazione. La Sua casa è l’intero cosmo, e Lui ve ne ha affidata una parte.

Quindi, mentre continuate il vostro pellegrinaggio, guardate il capolavoro della vostra vita. Chi tiene in mano il pennello? È il padrone crudele e temporaneo del sé? O è Cristo, il Padrone fedele e vero, che vi invita al lavoro gioioso, vigile e trascendente di amministrare il Suo amore per il mondo? Viviamo oggi, e ogni giorno, nella libertà del Suo servizio. Amen”.

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